Curcuma

La curcuma è un genere di piante comprendente oltre 100 specie delle Zingiberacee e proveniente dal Sud-est asitico, sud della Cina, India e Papua Nuova Guinea.

Dato il numero molto alto di specie appartenenti alla stessa famiglia vi è un’ampia varietà di piante apparentate dalla stessa origine (ad esempio il tulipano del Siam è un tipo di curcuma), ma la pianta generalmente identificata come curcuma è la curcuma longa da cui si ricava la curcumina (o E100 nella codifica degli additivi alimentari).

Viene principalmente conosciuta per la spezia, ricavata dal rizoma della pianta (fatta bollire ed essiccare), molto utilizzata a livello culinario (ad esempio per la preparazione del curry) per insaporire e colorare le pietanze.
Ma la curcuma ha in effetti varie proprietà benefiche conosciute da tempo dalla medicina tradizionale ed ayurvedica.

Ecco una lista di proprietà riconosciute alla curcumina:

  • antiossidanti: la curcumina, grazie alle sue proprietà fitochimiche, è un potente antiossidante in grado di neutralizzare i radicali liberi. 
  • antinfiammatorie:  l’effetto della curcumina è paragonabile a quello di alcuni farmaci antinfiammatori senza però avere effetti collaterali. 
  • antinfettive
  • antimicrobiche
  • epatoprotettive e favorenti la diminuzione di colesterolo: grazie alle proprietà coleretiche-colagoghe che favoriscono la produzione della bile e il suo deflusso nell’intestino, la curcuma può migliorare la salute del fegato e contribuire ad eliminare gli eccessi di colesterolo
  • trombosoppressive
  • cardioprotettive: il principale beneficio offerto dalla curcuma è la sua capacità di rafforzare il tessuto endoteliale, ovvero il rivestimento dei vasi sanguigni.
  • antiartritiche: è stato condotto uno studio su pazienti con artrite i cui risultati hanno evidenziato come la curcumina abbia ottenuto i migliori risultati del farmaco diclofenac senza però le controindicazioni tipiche del farmaco.
  • proapoptotiche (che bloccano il ciclo cellulare in caso di danneggiamento del DNA)
  • antitumorali: in particolare nella prevenzione e trattamento del tumore alla prostata).
  • chemopreventive: ossia di prevenzione dei tumori, in particolare del colon, seno, pelle, bocca, polmoni, fegato, reni, e leucemia.

Sicurezza della Curcumina

La sicurezza della curcumina, se assunta a basso dosaggio, è supportata da molte prove, compresi vari studi clinici sull’uomo, nonché da una varietà di studi sperimentali su animali e in vitro che corroborano ulteriormente le osservazioni sull’uomo. Gli studi clinici hanno mostrato che la curcumina in genere non ha avuto effetti negativi e che la curcumina non è tossica anche a dosi molto elevate, sebbene a dosi elevate è stata osservata una sua epatotossicità. L’Agenzia europea per i medicinali conclude che la curcumina non appare essere mutagenica o tossica per la riproduzione.

Studi clinici sull’uomo con alti dosaggi (2–12 grammi) di curcumina hanno mostrato pochi effetti collaterali quali nausea e diarrea. Più recentemente si è riscontrato che la curcumina altera il metabolismo in relazione al ferro attraverso chelazione e sopprimendo l’epcidina causando così una potenziale carenza di ferro.

I soggetti affetti da calcolosi biliare non devono assumere curcumina, in quanto, inducendo essa la contrazione della colecisti (azione colecistocinetica), quest’azione se non conosciuta potrebbe scatenare l’insorgenza di coliche biliari o altre complicanze.

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